
C’era una volta il castello di Montappone abbarbicato sopra una collina dell’entroterra marchigiano, circondato da campi di grano e abitato da genti operose. Un giorno a qualcuno venne l’idea di intrecciare i gambi non utilizzati per farne dei comodi cappelli di paglia. Erano freschi e riparavano dal sole, perché non continuare a produrli?
Qualche anno dopo arrivò il successo, i cappelli piacevano ed erano molto “fashion”.
Oggi il Distretto del Cappello di Montappone è una splendida realtà, esporta cappelli (non solo di paglia!) in tutto il mondo, è sinonimo di saper fare e creatività italiana.
Questo accessorio irrinunciabile ha conquistato proprio tutti, lo trovi in giro per il mondo, in testa alle celebrità e perfino su Google Arts!
Questa favola a lieto fine è una piccola presentazione a un accessorio che adoro: il cappello. Non ne posso fare a meno, in inverno ripara dal freddo, in estate dal caldo e dal sole accecante. Se non hai i capelli in ordine è una salvezza! Specie in questa fase 2 del Covid, dove le visite al parrucchiere si sono diradate. Inoltre è proprio bello da indossare e dona carattere all’outfit più anonimo.
Concludo il post dicendo che il Distretto del Cappello oltre a Montappone comprende i comuni limitrofi Massa Fermana, Mogliano, Monte Vidon Corrado e Falerone. Vale la pena andarli a visitare, raggiungerli dal mare è facile (40 minuti se siete “spiaggiati” a Porto San Giorgio) e ognuno ha le sue particolarità e bellezze. Vietato perdersi il http://museodelcappellomontappone.it, la visita è su prenotazione in questo periodo, quindi conviene chiamare in anticipo. Per conoscere veramente tutto sulla storia del cappello di paglia!
P.S. indossano i cappelli di paglia made in Montappone anche … i gondolieri a Venezia!
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